Road Rash (1991)


Electronic Arts | Megadrive

Road Rash, ovvero il giuoco che ci si prende a calci in bocca a 200 kmh. 

Uela focaccini! 

Mettetevi comodi e preparate la Ben's Cola sgasata delle feste di compleanno e le patatine Rodeo, che oggi si ritorna al 1992!

Io personalmente nel 1992 avevo undici anni ed un Sega Megadrive di fianco alla tv in cameretta. Per la precisione la tv era un Mivar (vedo già i retronazi del tubo-catodico-a-tutti-i-costi andare in visibilio!) bianca plasticosa, di quelle con i comandi a cassettino, ereditata da casa dei nonni. Non certo il top, ma faceva il suo dovere egregiamente.

A quei tempi non avevo tantissimi giochi a cui attingere, ma Road Rash si ritagliò in fretta uno spazio tutto suo. Pomeriggi passati in solitaria o in doppio con gli amici a insultarci pad alla mano. Road Rash fu il primo di tre capitoli usciti sul sedici bit Sega, e fu convertito un po' ovunque. Venne sviluppato e pubblicato dalla Electronic Arts (quando ancora usavano il nome completo. Ah e anche i giochi erano completi all'epoca!) nel 1991.

Il gioco vi metteva in sella ad una moto sportiva, con la quale partecipare a gare clandestine su e giù per le strade statali della California. In totale si dovevano affrontare sette gare, ambientate in diverse location, nelle quali per vincere non bastava affidarsi alle proprie doti e alla potenza della moto, ma ci si doveva fare strada menando le mani. Sul serio.

Schiaffoni, pugni, calci, spinte e, perché no, oggetti contundenti sono la ricetta vincente per arrivare in fondo alla competizione. I vostri avversari saranno più che felici di restituirvi la cortesia, ça va sans dire!

Ovviamente non essendo ambientato su pista, ma  su  strade trafficate, dovrete stare attenti non solo ai vostri avversari ma a diverse altre cose. Prima di tutto la polizia. In moto o in macchina, i poliziotti non si faranno tanti scrupoli a buttarvi giù. E se vi fanno cadere, e lo faranno, con la polizia nei dintorni, beh ragazzi: gara finita e multa da pagare. Comunque diciamo pure che il gioco si impegna molto a buttarvi per terra.

Vediamo nel dettaglio cosa è meglio evitare:

  • Avversari e poliziotti in moto. Avrete una barra della stamina che si abbassa ad ogni colpo ricevuto, se ne riceverete tre o quattro di seguito finirete per terra.
  • Traffico. Inutile specificare che se finirete addosso ad un auto, sia nella vostra carreggiata che in senso opposto sarete per terra.
  • Mucche. Insidiosi e letali erbivori di grosse dimensioni che se colpiti vi faranno volare per terra. Ah, dovremo anche evitare il loro letame, che vi farà perdere aderenza facendovi sbandare, rischiando di scaraventarvi a terra.
  • Ostacoli vari. Lungo la strada e fuori (sì, non sarete limitati all'asfalto ma ad una buona porzione di terreno ai lati della strada). Pali, lampioni, segnaletica stradale, alberi, case, incroci, macchie d'olio e quant'altro, saranno pronti e piazzati nei punti più simpatici per farvi finire sull'asfalto.


Ed ecco una delle grandi novità di Road Rash. Nei giochi di moto precedenti, che ne so, Hang On, quando si cadeva si veniva automaticamente rimessi in pista ed in sella alla moto. In Road Rash no, col cazzo. Se cadrete (e ripeto, cadrete eccome!) vi dovrete rialzare ed andare a cercar la moto da soli sperando che non sia finita troppo lontana. Il che è davvero una figata, anche perché lo stesso vale per gli avversari. Senza contare che quando sarete appiedati sarete vulnerabili a qualsiasi cosa. Gli avversari e le auto potrebbero colpirvi o investirvi, ed ovviamente anche voi potreste investire gli avversari! È una cosa MOLTO spassosa. Garantisco!

Dimenticavo: pure la moto ha una barra dell'energia, quando arriverà in fondo #ciaone, gara finita e moto da riparare.

Vincendo le gare si avanza nel gioco, e soprattutto si guadagnano dollaroni che serviranno per le riparazioni alla moto, per pagare le multe, ma soprattutto per comprarsi mezzi più performanti e potenti, indispensabili per vincere le gare successive. Fortunatamente potrete farmare qualche soldo ripetendo le gare diverse volte, ma occhio che se azzerate il saldo è game over e dovrete ricominciare da zero.

Ovviamente, non esistendo un sistema di memory card all'epoca, EA per i suoi giochi adottò il sistema delle password, anche se in Road Rash erano davvero lunghe ed antipatiche da ricordare.
Da segnalare anche la grafica, semplice ma dettagliata e piacevole, soprattutto per gli standard dell'epoca.

Menzione d'onore anche per il seguito diretto, Road Rash 2, che mantiene lo stesso motore di gioco ma implementa un sacco di cose belle in più. "Tipo cosa?" Ma ragazzi, per dire, tipo molte più moto, divise in tre categorie, tipo l'aggiunta della catena come arma contundente, tipo lo split screen (sfascia amicizie definitivo), tipo una trama (non che servisse...) e tipo diversi altri dettagli. E stavolta si correva attraverso gli Stati Uniti, dall'Alaska al Vermont.

Il terzo capitolo non l'ho mai provato quindi non posso dirne nulla.

Una curiosità! Il termine Road Rash veniva dallo slang dei biker americani e sta ad indicare le abrasioni causate dallo sfregamento della pelle nuda sull'asfalto.

Cose belle!

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"Schiacciare i nemici, inseguirli mentre fuggono e ascoltare i lamenti delle femmine." (Cit.)

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