Cristo no, il Panda si!
Intro:
Dopo una latitanza dovuta a una voglia di fare propria di un pene floscio, torno a predicare in questa pozza di merda sempre più simile ad una casa in sfratto. Baldanzoso come un bradipo a secco di figa, leggo con attenzione quello che i miei illustri colleghi hanno vomitato con estrema eleganza e speranziosa gioia esistenzialista.
Capisco che questo blog ha colpito nel segno, trasformandosi in un piccolo angolo di follia linguistica, una pozza di pensieri e parole a "cazzodicane" che mi fà godere e mi rende un tondo essere più gaio e sudato.
Vedo sorgere semi di pazzia repressa, angoli di feci felici e fallaci audaci, anche se tutto questo significa un cazzo, passo e vado avanti.
Questa sera, dopo aver visionato "Kung Fu Panda" ho potuto constatare come la procreazione sia un male da estirpare con inaudita ferocia.
La sala era popolata da una ristretta cerchia di appassionati cultori del cinema indipendente, pronti a cogliere la maestosità di un'opera esistenzialista ed intimista, fiero baluardo contro il decadente regime consumistico "Post 11 Settembre".
Come non rimanere commossi dalla fiera idiozia di un grassissimo panda cinese (originale eh!) in cerca di gloria eterna, antieroe anti-estetico ed alcune volte semi ermetico, circondato da serpenti e cavallette, cigni e tigri, conigli a pecora e camel light?
In novanta (90') minuti il mondo è cambiato, si è fermato, placido e rachitico, stordito ed ammutolito da questa pellicola che travalica i ponti e le porte, innalzandosi su cumuli di tossine atomiche in preda a convulsioni tossiche.
Il pubblico pagante ha commentato le parabole del messia in preda ad un'estasi divina, stuprando i divani in finta pelle di gnu e masticando dita di bambino persiano, affumicato però.
Al termine del filmchecambialavitadituttiigiovani ho sentito sorgente in me un prorompente impulso e ho cacato liquido.
Niente sarà più come prima, il Panda è qui, il Panda è Dio e Dio è un Panda, protetto o protatto, fate voi.
Ora vado e non cercate di fermarmi.
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