Un criceto del cazzo.


Oggi mi sento un fottuto criceto, piazzato sulla sua rotellina da laboratorio, a correre come un coglione per chissà quale stronzata.
Un continuo "avanzare veloce" che ti lascia tramortito, spento, con appena la forza sufficiente a farti una cacata, ma di quelle senza gusto, senza "passione".

"Oggi-come-ieri-come-l'anno scorso", a perdifiato fino al grande tuffo nella tomba, trasformato in un pasto pronto per vermi e piante.

Oggi mi sento come un fottuto criceto: impaurito, spaesato, inutile.

Quanti gesti che, con il loro perpetuarsi, ti uccidono lentamente, cibandosi di quel poco di buono che tenti di conservare, quel fanciullo che prima o poi la vita ti stupra per via anale, senza vasella, a secco.

Perdi l'innocenza, la coscienza, la speranza ma continui, "vivi" per vivere, per tirare avanti, asfaltando giorno dopo giorno i prati del cuore.

Ti trovi a scopare un corpo, a pagare un vuoto, a sognare il niente, ma cali la testa e tiri dritto, fino al prossimo muro di cartapesta da sfondare a testate.

Oggi mi sento un fottuto criceto, destinato a morire ma distratto dalla sua rotellina del cazzo.

Tutta questa "VITA" per girare, correre, scappare, nascondersi e sparire, semplicemente svanire?

Che grande cazzata...

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