Oggi, ieri, domani.


E ti fermi un secondo a riflettere.

Senti che in quel letto hai sputtanato anche il tuo ultimo barlume di dignità.
Non c'è speranza in quel sudore, in quegli odori, in quelle labbra gelide che mordono la tua pelle acida.

C'è solo disperazione ed un'ennesima sconfitta.

C'è solo paura che sbrana paura.

Quel senso di marciume che avverti è lì a ricordartelo: quel che fai è quel che sei.

Prossimo giro, prossima corsa del cazzo.

Oggi, ieri, domani.

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