A.P.A.T.I.A.

Alcune volte godo nella mia apatia.

La sento come una culla ovattata, dove ogni cosa perde d'intensità, arriva svuotata, grigia.
Stando fermo riesco a fermare il "mio" mondo.

Non ho bisogno d'altro che di poltrire nel vuoto della mente, tra forme sfocate e voci lontane.

Non faccio caso ai giudici esistenziali che ballano in equilibrio sulla corda della contraddizione.
Me ne sbatto le palle di chi parla di maschere indossandole perfettamente ed in maniera accurata ed accorta.
Non ascolto i rigurgiti di forme di vita che sento estranee, diverse.

Seduto con il mio grasso culo sulla polvere della vita, non avverto l'urgenza della fine, ma la osservo con occhi appannati.

Annacquato.
Palloso.
Annebbiato.
Tutelato.
Insipido.
Affogato.

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