Ascoltati: God Is an Astronaut - Age of The Fifth Sun (2010)
Malinconiche melodie dallo Spazio.
Etichetta: Revive Records
Nazione: Irlanda
Versione: CD
IN BREVE:
- "Ma perché nella musica dei "giovani d'oggi"© è tutto post-qualcosa?"
- "Oh amico, passami na pasta che ce ne ho bisogno, ce ne ho..."
- "Datemi un delay bello profondo e vi porto sulla Luna!"
INTRODUZIONE:
Alcune volte capita d'imbattersi in un qualche progetto musicale per caso, navigando alla cazzo, giusto per perdere tempo. Spesso i risultati sono deludenti o poco degni d'attenzione, e quello che rimane è un leggero senso d'insoddisfazione ed un mucchio di cicche di sigarette che ti contemplano dal posacenere. Solo in rarissimi casi il vagare distratto si trasforma in gaudente meraviglia, svelando una misconosciuta band che, prepotentemente, sazierà l'udito con prelibate onde sonore.
APPROFONDIAMO:
Il post-rock strumentale proposto dai God Is an Astronaut, band irlandese nata nel 2002, vanta una peculiarità invidiabile: la personalità. Paragonata alla quantità spropositata di cloni dei Mogwai, la musica del gruppo spicca per l'originalità degli arrangiamenti e la ricercatezza delle atmosfere che le composizioni riescono a creare. Sempre fedeli alla melodia, le note vagano leggere ed avvolgenti, trasportando l'ascoltatore in una bolla sospesa nelle stelle, nello spazio più misterioso ed affascinante. Liquidi riverberi danzano sinuosi, rincorrendo dilatate aperture distorte che irrompono all'improvviso, cariche di malinconia ma non di sciocca disperazione adolescenziale. Ogni ingrediente è mescolato con passione, amalgamato con cura, senza strafare. L'esasperazione tecnica è bandita in "Age of The Fifth Sun", non per carenza esecutiva dei singoli, ma per la precisa scelta stilistica di porre l'emotività e l'immersione al centro delle composizioni, frammenti musicali dal respiro epico, sognante, visivo. Tracce come la meravigliosa "Shining Through" e la delicata "Golden Sky" si destreggiano con disinvoltura tra soffusi innesti elettronici e graffianti ringhi elettrici, con le chitarre pronte a tessere trame semplici e ficcanti, sostenute da una base ritmica dinamica e vivace che si stratifica in maniera organica, viva. Creano scenari sonori enormi i God Is an Astronaut pur pennellandoli lentamente, schizzo dopo schizzo, nella maniera più sincera ed emozionale possibile, liberi come la fantasia di un bambino al cospetto dell'immensità del cosmo.
Consigliato a tutti i nomadi con la testa tra le stelle ed i piedi tristemente ancorati al suolo. In quest'album c'è tutto quello che vi occorre, tutte le volte che ne avrete bisogno.
GRAN FINALE:
- Una Soundtrack che non ha bisogno d'immagini ma che le crea.
- "Shining Through" è droga in musica.
- Atmosfera e melodia regnano sovrane pur senza sacrificare l'impatto generale.
HIGHLIGHTS:
- Shining Through (5:08)
- Age of the Fifth Sun (6:28)
- Golden Sky (6:33)
FATTORE NICOTINA:
PER FARSI UN'IDEA:
DISCOGRAFIA PRINCIPALE:
2002 - The End of the Beginning
2005 - All Is Violent, All Is Bright
2006 - A Moment of Stillness (EP)
2007 - Far from Refuse
2008 - God Is an Astronaut
2010 - Age of the Fifth Sun
INFO:
Sito Ufficiale: superadmusic.com/god/
MySpace: myspace.com/godisanastronautLast FM: lastfm.it/music/God+Is+an+Astronaut
Post precedente nella sezione Ascoltati: Kerretta - Vilayer (2009)
Nel marasma post-post-rock i GIAA hanno almeno delle sonorita' originali e riconoscibili rispetto a molti altri (quest'ultimo non l'ho ancora sentito).
RispondiElimina/f
Verissimo, la personalità è molto rara in questo "filone" (termine molto triste) musicale, pieno di band che suonano tutte nello stesso identico modo.
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