Giocati: Super Paper Mario (2007)
Bontà da leccarsi i baffi.
Sviluppatore: Intelligent Systems
Produttore: Nintendo
Nazione: Giappone
Versione: Nintendo WII
La serie di Paper Mario ha sempre esercitato un fascino incredibile sul sottoscritto, dal capitolo iniziale uscito per il nebbioso Nintendo 64 (Paper Mario, 2000) al bellissimo Paper Mario: Il portale millenario (2004) per GameCube, gioco che ho divorato con passione ardente. Inizialmente sviluppato proprio per la sfortunata console cubica di Nintendo, Super Paper Mario è stato dirottato sul WII, consegnando a tutti gli amanti del panzone con i baffi un'ennesimo titolo delizioso. Questa nuova iterazione del gioco ha perso i combattimenti a turni presenti nei capitoli precedenti, andando a sviluppare le meccaniche di gameplay su binari prettamente platform, nonostante le minime componenti da gioco di ruolo ancora presenti (crescita delle caratteristiche dei personaggi e items dagli effetti più disparati). Ma la novità più rilevante sta nell'alternarsi (in tempo reale e totalmente a discrezione del giocatore) tra 2D e 3D. Il tutto avviene tramite la pressione di un tasto, ma gli sviluppatori hanno sfruttato quest'idea basilare in maniera eccezionale, proponendo enigmi e situazioni ludiche divertenti ed originali. Lo switch tra le due prospettive è la base fondante di Super Paper Mario, unita alle abilità uniche di tutti gli storici personaggi della saga Nintendo che si uniranno all'idraulico obeso nel corso della (lunga) avventura. Lo stile grafico essenziale e pulito e la vivace direzione artistica appagano la vista nonostante la bassa definizione, mentre l'accompagnamento musicale, stranamente anonimo, manca dei superbi guizzi compositivi a cui la casa di Kyoto ci ha da sempre abituato. Ma è nelle trovate inaspettate, nella cura maniacale e nella pulizia del gameplay che Super Paper Mario spicca, ribadendo in maniera prepotente e insindacabile la maestria e la competenza dei team di sviluppo di Nintendo, sapienti manipolatori di brand storici ma capaci di stupire, reinventarsi e divertire oggi come trent'anni fa.
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