Assault Android Cactus (2016) [REPOST]

Witch Beam | PlayStation 4

Link alla recensione originale.
16/05/2016 - Pixel Flood.

Osservate il simpatico trio qui sopra (Tim Dawson, Sanatana Mishra e Jeff van Dyck). Bene, queste figure sconosciute sono le menti dietro Witch Beam, team indie australiano a cui si deve questo Assault Android Cactus, shooting game a doppia levetta e primo titolo sviluppato dallo studio che, grazie ad un codice gentilmente concesso alla redazione, mi accingo a recensire. Concludo questo cappello specificando che la versione testata è quella per PlayStation 4.
Lo stile grafico adottato lascia inizialmente stupiti, grazie ad un super deformed “occidentalizzato” che strizza fortemente l’occhio all’estetica nipponica degli ultimi decenni, non disdegnando qualche piccola divagazione nei territori solcati dalla moderna animazione americana. La pioggia di colori ed eccentricità estetica lascia subito il passo al cuore pulsante del titolo australiano: azione frenetica e senza un’attimo di respiro, sviluppata sulle basi di un twin stick shooter ad arene ed espanso da inaspettati innesti che molto devono ai bullet hell giapponesi.
La gestione delle varie ondate nemiche passa attraverso l’utilizzo accorto dei vari potenziamenti, rilasciati nel livello dai nemici distrutti, e dalla gestione della barra della carica elettrica rimanente, che decresce in maniera graduale con il trascorrere del tempo e con gli eventuali colpi ricevuti. La pressione continua dell’assalto perpetuato dagli infami invasori richiede una concentrazione costante e nervi ben saldi, in un balletto di morte che appaga sin dalle prime partite. L’alternanza strategica tra le due modalità di fuoco disponibili premia la sperimentazione, e l’estrema diversificazione dei personaggi selezionabili (da sbloccare proseguendo nel gioco) accresce a dismisura la rigiocabilità del titolo Witch Beam, permettendo a chiunque di trovare lo stile di gioco più adatto ai propri gusti.

È  grazie però alle sfide con i boss che Assault Android Cactus esplode in tutta la sua bellezza, svelando la sua natura più intima ed intrigante. I pattern d’attacco avversari virano improvvisamente verso geometrie di piombo appartenenti alla Sacra Scuola del Sol Levante, colmando lo schermo di un flusso incessante di proiettili tra cui districarsi, con schivate da infarto ed eleganti danze mortali da manuale del giovane sopravvissuto. L’eccezionale leggibilità dell’azione su schermo permette il perfetto controllo all’interno dell’arena di combattimento, punendo solo gli errori del giocatore e non gli eventuali orrori di design. L’adrenalina scorre potente, le ambientazioni si saturano di gioia distruttiva ed i polpastrelli, sazi, ringraziano di cuore.

L’abbondanza di modalità di gioco, extra sbloccabili, classifiche e la mai tanto lodata co-op in locale sono i ritocchi finali di un gioco così carico d’amore da provocare immediata ammirazione e simpatia, candidando questo Assault Android Cactus a mia personale rivelazione dell’anno videoludico corrente (The Witness non è di questo mondo, ovviamente).

Tecnicamente solido, divertentissimo e appagante come pochi, l’opera prima dei Witch Beam non aspetta altro che i vostri sudati denari e tutto l’amore che vorrete donargli. Saprà ripagarvi con dosi massicce di talento, gusto e corposa sostanza ludica.

Trovate Assault Android Cactus su Steam e PlayStation Network.


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