Terminator: The Sarah Connor's Chronicles (2008)

USA | Fox, Warner Bros.

Post di Vomicoso.

Siccome mi è stato fatto notare che sul mio vecchio blog ho ingiustamente infamato la serie Terminator: The Sarah Connor Chronicles, questo weekend ne ho approfittato e me la sono rivista tutta.

Resto del mio parere: è una serie piacevole, ma quindici episodi sono più che sufficienti. Invece ne hanno fatto una trentina, e la metà sono dei semplici filler del cazzo per riempire 40 minuti e farci un episodio. Capito come, no? La classica puntata con la perdita di memoria di uno dei protagonisti più cazzuti, che rischia di uccidere gli altri "buoni", la schiaffano in circa tutte le serie, anime compresi. Più scontata che una spesa alla Lidl. Ovviamente poi, siccome i produttori non son coglioni e l’ascolto è andato calando progressivamente, ad una certa hanno preso armi e ritagli e hanno chiuso tutto. Ad ogni modo, diciamo i primi dieci episodi non sono affatto male, poi si perde miseramente in stronzate. Bel tentativo, però.

Ad ogni modo, entrando a gamba tesa nella storyline, con questa serie hanno fatto la buonissima cosa di cancellare dal continuum quella cagatona fotonica di Terminator 3: Le Macchine Ribelli, e questo dovrebbe già valere la candela.

Fra le cose degne di nota ci metterei Summer Glau, che non gli avrei dato dieci centesimi nel ruolo di cyborg e invece riesce a essere inespressiva quasi quanto Schwartzy. C’è da capire se sono doti recitative o l’esatto contrario (bam dum tsssss). Invece nella parte di Sarah abbiamo Lena Headay, che ricorderete come la moglie di Leonida in 300, o nel cast di Games of Thrones.

Quando ho visto che pure Brian Austin Green (i meno giovani fra di voi se lo ricorderanno nel ruolo di David in quella chiavica di Beverly Hills 90210) era parte del cast, mi si è gelato il sangue nelle vene, ma devo dire che, fra tutto il resto, non se l’è cavata male.

D'altronde mica tutti possono essere Michael Biehn, no?


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