Samael - Passage (1996)

Svizzera | Century Media Records

Post di Michele Ricci.

Litigo spesso con "Passage", quarta prova in studio degli svizzeri Samael, e ancora oggi non riesco a capire se mi gusta o mi procura lo stesso piacere di una guizzante altalena attaccata alla sacca scrotale.

La grassa mistura di industrial, sinfonia oscureggiante (ma più goticheggiante, forse anche no), metal "ciovane" (dai riff in perpetuo movimento), tentazioni elettroniche (non sempre azzeccate) e retaggio "black metal" (sì, ok)  continua a spiazzarmi, con giornate intere in cui non posso trattenermi dal canticchiare "My Savior" che s'intervallano a puri momenti di disprezzo verso soluzioni dallo sgradevole sentore "pianola Bontempi che portavo a musica alle elementari".

I brani hanno un arrangiamento impeccabile e una presa quasi immediata, e l'influenza della proposta musicale del quartetto svizzero è tuttora rintracciabile nei moderni fenomeni dell'avanguardismo "estremo", ma ascoltare "Passage" non appaga mai pienamente il mio appetito sonoro.

Importanti ma non fondamentali.

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