AtomA - Skylight (2012)

Svezia | Napalm Records

Post di Michele Ricci.

Due astronauti partono per una spedizione nello spazio con il compito di trovare un nuovo pianeta vivibile per i terrestri, vista la situazione disastrosa in cui è ridotta la Terra.

Questo il concept lirico dietro l'esordio degli svedesi AtomA, un'odissea spaziale che in altri media (cinema e letteratura su tutti) è stata sviscerata in ogni sua forma, ma che in "Skylight" funge da preambolo narrativo inusuale e originale.

L'intelaiatura musicale è quella del metal, ma nel sound del quartetto c'è spazio per tanta altra roba: post-rock malinconico, ambient, elettronica ("Solaris" ha echi inaspettati degli Enigma che furono) e una tonnellata d'atmosfera sublime.

Le composizioni esplodono in aperture gigantesche, un muro di suono epico e magniloquente che trasporta l'ascoltatore in meravigliosi spazi siderali, una minuscola particella soverchiata dall'imponenza degli astri e circondata dal silenzio del cosmo.

La facilità con cui gli AtomA riescono ad alimentare scenari ipnotici ha dell'incredibile e basta solo socchiudere gli occhi per smarrirsi.

La vena malinconica che attraversa questa sorprendente creazione nordica è il colpo di pennello finale sulla tela "Skylight", e brani come la struggente "Cloud Nine", l'energica "Hole in the Sky" o la sconfinata "Resonance" sono concrete dimostrazioni di capacità tecnica al servizio di un tocco artistico fuori dalla norma ed estremamente visionario, dove è tutto l'insieme a formare un'entità unica ed indissolubile da vivere nella sua completezza.

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