Ikaruga (2001)

Treasure | Arcade (2001), Xbox 360 (2008)

Su Barbagamer Micro ho scritto solo un paio di post (qui e qui) sulle opere di Treasure, superbi artigiani del videogioco hardcore d'autore, creatori di purosangue binari che resistono al tempo e alle mode.

Shooter verticale a elevata gradazione di piombo, Ikaruga ne è l'esempio certamente più rinominato ma, senza dubbio, non meno eclatante.

Il titolo della softco di Tokyo è aperto a innumerevoli gradi d'apprendimento, ma è nella gestione strategica del dualismo cromatico che la simbiosi tra uomo giocante e macchina domata può concretizzarsi nella forma più completa.

Assorbire i colpi in vista della salvifica special, palleggiare la chain combo con chirurgica precisione o seminare distruzione tra le fila dei marrani d'inverso colore, sono le tappe obbligatorie per ambire a punteggi significativi o intraprendere il lungo e difficoltoso pellegrinaggio verso l'estasi che solo il one coin clear può elargire (io sono ancora in alto mare).

Tentativo dopo tentativo, sconfitta dietro sconfitta, Ikaruga penetra nelle sinapsi, mostrando gradualmente le geometrie del flusso nemico, i "corridoi della salvezza", l'eccezionale gestione del ritmo, la coreografia logica in cui esibirsi in una danza mortale, avvolti da musiche drammaticamente epiche e con una limpida visione d'insieme in cui la chiarezza e la pulizia regolano le scelte estetiche.

Solo pochi sviluppatori hanno le capacità e l'inventiva necessaria per innovare all'interno di un genere tradizionalmente refrattario alle novità, ma Treasure ha saputo cesellare uno dei manifesti dello shooting game moderno, punto di riferimento con cui confrontarsi e a cui tendere.

Capolavoro.

Ah, consiglio vivamente il port per Xbox 360.


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