Metalgia Canaglia #01: Abigor

Quando arriva un figlio in casa, lo spazio non è mai abbastanza e le prime cose a venire sacrificate sono "le carrellate di cazzate di papà", oggetti preziosi destinati all'oblio, stipati all'interno di cartoni ammassati in umide cantine di vecchie case disabitate in fiamme (cazzo, forse ho un po' esagerato con il dramma, visto che l'amore della mia vita mi vizia almeno quanto vizia lo straordinario hobbit Geggio Devasta Dimore, Signore Puffoso della Terra degli Abruzzi.)

Metalgia Canaglia è l'ennesima micro-rubrica del blog dal futuro incerto, rubrica che nei vari post tratterà album metal (underground e non) che considero tappe imprescindibili nella crescita di un impavido adoratore del metallo, album a cui tengo particolarmente e che non voglio dimenticare nei cartoni di cui sopra.

Una scelta per gruppo, non sempre la più ovvia (altrimenti inserirei i Darkthrone ed i Voivod a palla di cannone) e avanti tutta, corna al vento!

Bene, si comincia con:

Abigor - Nachthymnen (From the Twilight Kingdom
1995 | Austria | Napalm Records | 9 brani

Il secondo full-lenght del duo austriaco è l'apice massimo della loro dignitosissima carriera musicale, una vibrante eruzione di ferale black metal atmosferico/sinfonico, pienamente a fuoco, incredibilmente convincente, assolutamente imperdibile.

Brano preferito dell'album:
Unleashed the Axe-Age


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