Amare duro Takashi Tezuka per Super Mario World.
[OPINIONI, VIDEOGIOCHI]
Super Mario World (1990, Nintendo)
Versione originale: Super Nintendo
Giocato su: Nintendo Wii U
Completato in: quattro, toccanti, ore d'amore.
Super Mario World fa così tante cose nuove rispetto al predecessore che non saprei nemmeno da dove iniziare.
Takashi Tezuka, nel ruolo di main director, in uno stato di grazia elevata all'infinito, prende le ottime basi di Super Mario Bros. 3 e le conduce con consapevolezza verso l'evoluzione del platform bidimensionale.
Una quantità assurda di contenuti sono paccottiglia se non regolati da una direzione lucida che sa cosa vuole e come ottenerlo, una perfezione di forma e sostanza che questa meravigliosa creatura digitale sfiora spesso, strafottente e bricconcella come si confà ai più talentuosi degli infanti.
Controlli reattivi, precisi al pixel, per guidare un Mario, soggetto all'inerzia migliore di sempre, mai così guizzante, sprintoso, totalmente affidato alle capacità del giocatore.
Un level design incredibile ed efficace nello stuzzicare la curiosità, prontamente ripagata da stage segreti, scorciatoie e #altrarobba come se piovesse, dove l'attraversata e la prestazione atletica confluiscono in un tripudio di goduria, velocità, sfida e appagamento.
Fa il suo esordio Yoshi, fortemente voluto da Takashi nel periodo NES ma concretizzatosi solo sul 16 bit Nintendo, e l'unione uomo baffuto/dinosauro affamato regala momenti d'estasi salterina, tra corse a perdifiato, svolazzate alla cieca e separazioni in volo in odore di tragedia vera.
E della piuma vogliamo parlarne? Basta una sola prova, fidatevi.
Graficamente pulito ed essenziale ma, proprio per questo, estremamente leggibile e sostanzialmente immune allo scorrere del tempo, Super Mario World è musicato da un Koji Kondo brillante, ispirato, impressionante, responsabile di melodie ruffiane pronte a stuprarvi le sinapsi.
Potrei continuare all'infinito nella scrittura di aneddoti, frammenti di gameplay da applauso continuo, di una world map da spulciare a fondo, ma un capolavoro così prezioso, in grado di stupire in ogni livello, fino alla fine, va vissuto, rivissuto e tramandato nei secoli dei secoli, amen.
Io l'ho fatto con la versione Virtual Console per Wii U e me lo sono goduto alla grandissima.
Nonostante gli anni sul groppone e una qualità media invidiabile di tutti i giochi della serie, Super Mario World svetta in alto, lontano da tutti, accecante come il sole e bello oggi più di ieri.
Super Mario World (1990, Nintendo)
Versione originale: Super Nintendo
Giocato su: Nintendo Wii U
Completato in: quattro, toccanti, ore d'amore.
Super Mario World fa così tante cose nuove rispetto al predecessore che non saprei nemmeno da dove iniziare.
Takashi Tezuka, nel ruolo di main director, in uno stato di grazia elevata all'infinito, prende le ottime basi di Super Mario Bros. 3 e le conduce con consapevolezza verso l'evoluzione del platform bidimensionale.
Una quantità assurda di contenuti sono paccottiglia se non regolati da una direzione lucida che sa cosa vuole e come ottenerlo, una perfezione di forma e sostanza che questa meravigliosa creatura digitale sfiora spesso, strafottente e bricconcella come si confà ai più talentuosi degli infanti.
Controlli reattivi, precisi al pixel, per guidare un Mario, soggetto all'inerzia migliore di sempre, mai così guizzante, sprintoso, totalmente affidato alle capacità del giocatore.
Un level design incredibile ed efficace nello stuzzicare la curiosità, prontamente ripagata da stage segreti, scorciatoie e #altrarobba come se piovesse, dove l'attraversata e la prestazione atletica confluiscono in un tripudio di goduria, velocità, sfida e appagamento.
Fa il suo esordio Yoshi, fortemente voluto da Takashi nel periodo NES ma concretizzatosi solo sul 16 bit Nintendo, e l'unione uomo baffuto/dinosauro affamato regala momenti d'estasi salterina, tra corse a perdifiato, svolazzate alla cieca e separazioni in volo in odore di tragedia vera.
E della piuma vogliamo parlarne? Basta una sola prova, fidatevi.
Graficamente pulito ed essenziale ma, proprio per questo, estremamente leggibile e sostanzialmente immune allo scorrere del tempo, Super Mario World è musicato da un Koji Kondo brillante, ispirato, impressionante, responsabile di melodie ruffiane pronte a stuprarvi le sinapsi.
Potrei continuare all'infinito nella scrittura di aneddoti, frammenti di gameplay da applauso continuo, di una world map da spulciare a fondo, ma un capolavoro così prezioso, in grado di stupire in ogni livello, fino alla fine, va vissuto, rivissuto e tramandato nei secoli dei secoli, amen.
Io l'ho fatto con la versione Virtual Console per Wii U e me lo sono goduto alla grandissima.
Nonostante gli anni sul groppone e una qualità media invidiabile di tutti i giochi della serie, Super Mario World svetta in alto, lontano da tutti, accecante come il sole e bello oggi più di ieri.
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