Super Mario Land: il Mario anarchico di Yokoi.
[OPINIONI, VIDEOGIOCHI]
Super Mario Land (1989, Nintendo)
Versione originale: Game Boy
Giocato su: Nintendo 3DS
Completato in: un'ora, tranquillamente.
Versione originale: Game Boy
Giocato su: Nintendo 3DS
Completato in: un'ora, tranquillamente.
Arrivato dopo Super Mario Bros. 3 e prima dell'avvento di sua divinità Super Mario World, l'idraulico italico sbarcato sul Game Boy ha la medesina personalità della mente dietro il progetto, lo stesso Gunpei Yokoi padre della console portatile calcia-culi e di mille altri progetti, dall' Ultra Hand (la mano giocattolo allungabile che trovate nei supermercati oggi) ai Game & Watch, passando da Metroid a Kid Icarus, per concludere con il fallimentare Virtual Boy e il bistrattato WonderSwan di Bandai.
Dodici livelli di ritmato platforming, nemici infidi, ambientazioni esotiche e sezioni da shooter orizzontale, tanto inattese quanto godibili, sono le caratteristiche portanti di Super Mario Land, abilmente condensate in così pochi kilobyte da suscitate sincera ammirazione.
Il level design minimale ma genuino mette alla prova un sistema di controllo reattivo e dall'inerzia differente dalle precedenti uscite casalinghe, mentre l'accompagnamento sonoro sfoggia un motivetto orecchiabile dietro l'altro, tanto che, per giorni, ho canticchiato improbabili cover a base di parolacce e rime ridicole.
I pochi segreti da ricercare e una sfida che definire abbordabile è riduttivo, riducono l'esperienza a un'oretta di gustosi salti, terminando nel momento esatto in cui se ne vorrebbe di più, ma molto di più.
Troppo breve ma divertentissimo ancora oggi, Super Mario Land merita un giro, anche solo per cultura storica, sul vostro fido Game Boy o sul ben più attuale (LOL) Nintendo 3DS.
Dodici livelli di ritmato platforming, nemici infidi, ambientazioni esotiche e sezioni da shooter orizzontale, tanto inattese quanto godibili, sono le caratteristiche portanti di Super Mario Land, abilmente condensate in così pochi kilobyte da suscitate sincera ammirazione.
Il level design minimale ma genuino mette alla prova un sistema di controllo reattivo e dall'inerzia differente dalle precedenti uscite casalinghe, mentre l'accompagnamento sonoro sfoggia un motivetto orecchiabile dietro l'altro, tanto che, per giorni, ho canticchiato improbabili cover a base di parolacce e rime ridicole.
I pochi segreti da ricercare e una sfida che definire abbordabile è riduttivo, riducono l'esperienza a un'oretta di gustosi salti, terminando nel momento esatto in cui se ne vorrebbe di più, ma molto di più.
Troppo breve ma divertentissimo ancora oggi, Super Mario Land merita un giro, anche solo per cultura storica, sul vostro fido Game Boy o sul ben più attuale (LOL) Nintendo 3DS.
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