Murdered: Soul Suspect ci prova ma non può farcela

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Tempo di lettura: 1,26 minuti 

Murdered: Soul Suspect
Anno: 2014
Nazione: Francia
Sviluppo: Airtight Games
Giocato su: PlayStation 4
Completato in: sette ore di pazienza

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"Murdered: Soul Suspect è stato letale per Airtight Games e potrebbe esserlo per il giocatore."
Vi uccidono e spetta a voi, in forma spettrale, districare l'intreccio di serial killer, medium, spiriti e demoni per venire a capo della brutta faccenda.

Murdered: Soul Suspect è l'ultimo gioco dei francesi Airtight Games e porta i segni di uno sviluppo travagliato lungo tutta la sua struttura.

Se la Salem digitale, crocevia del presente mortale e del passato spettrale, è sicuramente un'ambientazione riuscita e affascinante, stessa cosa non si può dire della caratterizzazione dei personaggi, principali e non, stereotipati all'inverosimile e poco credibili.

L'elementare fase investigativa e deduttiva risulta funzionale allo snodarsi della trama ma mortificata nello svolgimento pratico, visto che il tutto si risolve nel trovare degli indizi in una minuscola area ben circoscritta e nel concatenarli tra loro in maniera corretta senza rischio alcuno.

Ma il vero abisso senza luce si raggiunge nelle fasi stealth, così claudicanti e goffe da far quasi tenerezza, un nascondino tutto noia e zero mordente che impesta uno dei finali più sbrigativi, monchi e forzati della storia dell'intrattenimento, emblema del "i soldi so' finiti, tutti fuori dai coglioni!" sicuramente piombato sulle teste degli sviluppatori.

Murdered: Soul Suspect è sospeso tra il brutto e il mediocre, stuzzica la fantasia con un setting convincente, ti trattiene per un capello e manda tutto in vacca sul finale, affossato da errori/orrori così macroscopici che tutti gli "Amanti dei Videogiochi un po' del Cazzo" sapranno apprezzare.

Siate AdVupdC pure voi, qui c'è tanto da soffrire.

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