Gradius III: Densetsu Kara Shinwa He (1989)

[videogioco #40] [ShootingFesta #33]


1989, Konami - Arcade
Giocato su PlayStation 4 
(Arcade Archives: Gradius III)
< beginner mode: complete, il resto: ciao>


Voglio vederti danzare, tra i leoni nel deserto, con le option in testa, o come i bestemmiatori nei giorni di festa [rip. per l'eternità].

Gradius III: Densetsu Kara Shinwa He odia l'umanità, tutta, con ogni fibra del suo pixelloso essere.

Se Konami, con il precedente episodio della serie, aveva trovato la perfezione della formula (ma anche lì la bastardagine non mancava, eh) in questo titolo ha deciso di pompare tutto, tanto, forse pure troppo. 

Il picco di difficoltà è repentino (giusto il tempo di danzare baldanzosi tra le formazioni iniziali), così brutale da stordire di sicuro il giocatore novizio ma senza lesinare ghigni malefici all'indirizzo degli aficionados storici, schiacciati da una burrasca di proiettili, leoni e dragoni di sabbia, astronavine del cazzo ed eterna dannazione. 

Partita dopo faticosa partita incomincia ad insinuarsi un'illuminazione mistica: "ma io ho le option e quei cunicoli sono pronti ad essere attraversati da loro, accidenti!" 

Gradius III pretende un piazzamento strategico e corretto delle option, molto più che in precedenza, e saper decifrare gli enigmi ambientali progettati dai developer è assolutamente fondamentale se si vogliono superare i primi tre livelli (per gli altri si richiedono natalità asiatica o simpatie divine). 

Anche la scelta delle tipologie di potenziamento (ora veramente ricche, complete, diversificate e con diverse aggiunte interessanti) incide di peso sulla prestazione, fermo restando che il qui presente shooter deve essere imparato a memoria, sezione per sezione, a ripetizione. 

I costanti rallentamenti, soprattutto con la Vic Viper a piena potenza, aiutano (forse senza volerlo) durante le chirurgiche operazioni di schivata, mutando le partite in un esercizio zen di riflessione sulla caducità dell'esistenza e la propensione naturale al fallimento della razza umana, implacabile maestro di vita binario. 

Riassumendo: spietato e intransigente, a volte scorretto, molto lungo e fieramente tecnico, mnemonico per indole e furioso di nascita, Gradius III: Densetsu Kara Shinwa He è uno sparatutto bellissimo pur se autoriferito e quasi inaccessibile. 

Io lo amo tantissimo, di un amore incompleto e non ricambiato, e proverò a terminarlo utilizzando i save state, ma sono certo che il sistema di rank inserito da Konami trasformerà l'insieme in un unicum spazio-temporale di pura frustrazione. 

Elitario e per maniaci/manici/orientali. 

P. S. Un plauso alla versione Arcade Archives fatta da Hamster, completa di tutte le versione (3) uscite e adattabile ad ogni esigenza (nah, non si può continuare...), il modo migliore per addentrarsi nel doloroso mondo di Gradius III



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