Ninja Cop Saizou + Wrath of the Black Manta (1989/1990)
[videogioco #56] + [videogioco #57]
1989/1990, Kyugo - Famicom/NES
Finiti su Android TV (RetroArch)
<save state>
"So' ninja, so' sbirro e zompo come un grillo!'
Ninja Cop Saizou (che in America ed Europa diventerà Wrath of the Black Manta, a cui dedicherò il finale di questo lungo post) è un action adventure, abbondantemente spruzzato di platform, che affianca ad un gameplay alla Shinobi un pesante accento sull'esplorazione, pieno com'è di stanze segrete da trovare, con o senza i suggerimenti elargiti dagli ostaggi (tutti assolutamente simili) liberati durante la nostra missione, impresa che attraversa cinque stage e il palazzo finale, dimora della mente criminale dietro ai vari rapimenti che hanno dato inizio all'avventura del nostro eroe.
Il ritmo cadenzato dell'azione spinge ad un approccio riflessivo ai pericoli, con una sfida impegnativa che s'indurisce gradualmente e senza esasperanti picchi, pur non potendo definirsi una passeggiata di salute, eh!
I vari poteri ninja che andremo man mano apprendendo (se ne posso equipaggiare tre contemporaneamente ed assegnarli a comode combinazioni di comandi) sono sfiziosi e utili in più di una situazione, con il sostanzioso incremento di danno e portata che permette di riprendere il fiato tra un shuriken, una spadata e un interrogatorio poco gentile per estorcere informazioni, spesso superflui ai fini pratici ma ben più utili per arricchire l'atmosfera da film action a cui Kyugo mirava.
Tirando le somme, Ninja Cop Saizou è un videogioco lento ed impegnativo che diverte con naturalezza, si concede qualche variazione di gameplay inattesa (la parte da shooter a scorrimento laterale, quella negli ascensori dalle spalle del protagonista) ed è impregnato di quelle fascinazioni e cliché a cui un vecchio come me non può resistere.
Consigliatissimo.
Per quanto riguarda la versione occidentale intitolata Wrath of the Black Manta, le differenze sono massicce, non invalidanti ma involontariamente esilaranti: salta un intero livello; due boss sono diversi sia graficamente che negli attacchi; il nemico finale è inedito, totalmente differente nella strategia d'adottare per batterlo e non preceduto della boss rush presente nella versione giapponese; ogni riferimento anime salta in favore di uno stile (bruttarello ma nettamente più corposo) realistico; la teppaglia base cambia etnia; qualche animazione svanisce e un pesante messaggio contro l'utilizzo delle droghe viene ribadito a piè sospinto, con insistenza, in ogni sacrosanto stage.
Wrath of the Black Manta è anche più "semplice" di Ninja Cop Saizou ed è consigliato ai meno pazienti/capaci/fanatici/malati.
Io li ho giocati in sequenza e non me ne sono pentito.
Commenti
Posta un commento