Salamander (1987) [Famicom]

[videogioco #48] [ShootingFesta #39]

1987, Konami - Famicom
Finito su Android TV (RetroArch)
<save state>


Il miglior shoot 'em up per Famicom.

Adoro Salamander per Famicom e, analizzato sotto l'ottica della pura giocabilità, lo reputo addirittura migliore del capolavoro arcade di cui è figlio. 

L'affermazione può sembrare forte, lo so, ma il port per la console a 8 bit di Nintendo è il classico lavoro svolto a puntino dalla cara vecchia Konami: in sala godevi dell'esperienza originale e, a casa, ti attendevano modifiche sostanziali, nuovi livelli (quelli a scorrimento verticale sono memorabili), nuovi boss, situazioni inattese, nemicaglia sconosciuta ed il ritorno del Power Meter, precedentemente reinserito nella versione arcade giapponese potenziata del Life Force a stelle e strisce, titolo affibbiato alla release americana di Salamander, dove setting e storia erano stati modificati per chissà quale valido motivo ('sta pappardella è una tragedia, ma andava fatta!)

Duro come il ferro, mnemonico come la poesia natalizia che imparavi per scucire la grana a parenti sconosciuti e non, Salamander è ritmo serrato, precisione millimetrica, paura costante ed ossessione per l'eleganza dei movimenti, non tira troppi sgambetti scorretti e si lascia domare con medio impegno e grande appagamento sensoriale. 

Ah, musiche pazzesche, come al solito in un titolo Konami per Famicom

Una chicca sconvolgente che ho scoperto solo ora, rigiocandolo per intero con i save state e arrivando ai titoli di coda senza mai continuare, è la presenza di tre differenti finali, di cui il migliore è almeno inatteso quanto quello regalato ai più veloci da Metroid, un anno prima (nel 1986).

Meraviglioso.

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