The Witcher - Stagione 2 (2021)

[serie #12]


2021, Lauren Schmidt Hissrich - Netflix
<8 episodi>

"Oh, e se facessimo un po' come cazzo ci pare, eh?"

Non sono uno assolutamente uno di quelli che si lamenta degli adattamenti che non rispettano rigorosamente il materiale d'origine, perché se voglio vivere la vera essenza della Saga di Geralt di Rivia ho a disposizione un bel po' di robetta scritta dal simpaticissimo Andrzej Sapkowski con cui sollazzarmi (cosa che ho fatto), oppure, se desidero pasticciare attivamente con il mondo di The Witcher, i tre gran bei videogiochi di CD Project Red hanno ore ed ore di mostri, storie ed avventure, cucinate e servite in un piatto d'argento, che attendono solo le mie mani unte. 

Non è la mancanza di fedeltà il problema della seconda stagione del The Witcher di casa Netflix, ma il fatto che su otto episodi complessivi sette siano superflui, scialbi, banali. 

La bramosia con cui le case di produzione sono alla costante e più che legittima ricerca del nuovo evento mediatico, ha portato alla realizzazione di un incrocio sghembo tra Game of Thrones e Merlin, pieno di dialoghi imbarazzanti, noia galoppante e messa in scena dubbia, tutto così edulcorato ed educato da concedersi, come intensi momenti di crudo esistenzialismo, una caterva di "Cazzo!" pronunciati da chiunque, una mini strage alla tavolata dei complottari ed una pisciata nei pantaloni. 

Bisogna ammettere che il finale di stagione è ben realizzato e complessivamente riuscito (ecco dove sono stati spesi tutti i soldi), ma è troppo poco per reggere in piedi la baracca, o forse non capisco 'na ceppa, visto il successo che la serie sta riscuotendo in giro per il mondo. 

The Witcher si lascia guardare a mente spenta, spaparanzati sul divano e pure mezzi assonnati, tra un rutto ed uno sbadiglio, ma monco del fascino adulto, scorretto e spietato che un soggetto così affascinante avrebbe meritato, ma per piacere a molti non puoi fare il monello, questo proprio no.

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