Lo squalificato (1948)
[romanzo #4]
1948, Osamu Dazai
Letto su Kobo
Quaderni d'umanità fallace.
Adoro l'intrattenimento puro e semplice, quello che appaga l'appetito con grossi pezzettoni già leggermente masticati, facili da digerire e senza problemi d'acidità postumi.
Poi ti capita di leggere opere come Lo squalificato e capisci pienamente la differenza tra l'ingozzarsi ed il degustare, tra il riempire la noia ed il riflettere su quanto appena letto.
Osamu Dazai, morto suicida a trentanove anni dopo una vita tra eccessi ed abissi, racconta la miseria dell'esistere tra romanzo e biografia, a colpi di rasoiate emotive che lasciano solchi profondi, frammenti letterari di sconcertante e lucida analisi introspettiva che infastidiscono ma accomunano, una pozza senza fine di viscido fango dove ogni lettore ritroverà qualcosa di personale che sperava fosse perso, cancellato o nascosto per il resto dei suoi giorni.
Lo squalificato è una lettura "difficile" ma fondamentale, un passaggio obbligato per chi è smarrito nel labirinto inconfessabile del proprio io.
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