Last Battle (1989)
[videogioco #92] [Pioggia di Schiaffi #4]
-info-
Titolo originale: Hokuto no Ken: Shin Seikimatsu Kyuuseishu Densetsu
Sviluppatore: Sega
Publisher: Sega
Sistema: Sega Mega Drive
Nazione: Giappone
"Ma questo è il gioco di Kenshiro... Sì, cioè, è proprio lui, CAZZO!!!"
Era sul finire del 1991 quando riuscii ad acquistare il Sega Mega Drive (con Altered Beast in bundle), grazie ai risparmi accumulati con tanto sacrificio e piccoli lavoretti estivi in compagnia di mio padre, volontà e determinazione che spinsero i miei genitori ad aggiungere un piccolo bonus supplementare: Last Battle.
Nonostante una console Pong, decine di arcade nel bar sotto casa, un Nintendo Entertainment System, un Commodore 64 scroccato e un Master System a casa di un caro amico, non ero ancora un lettore di riviste videoludiche (passione che nacque di lì a poco, prima con Consolemania e poi con tutto il resto delle pubblicazioni di settore), mancanza d'informazioni che rese la prima partita a Last Battle memorabile, un tripudio d'esaltazione per un dodicenne assolutamente devoto alla scuola di Hokuto e sperimentatore, in prima persona, della veridicità delle tecniche marziali utilizzate dal sommo Kenshiro.
Quei vestiti stracciati, quella mossa e quel "Uattà!" nella titolazione del primo capitolo non vacillarono nemmeno quando lessi il nome del nostro eroe, Aarzak: sapevo che quello era il gioco di Ken il Guerriero e anni dopo appresi che lo era veramente ma solo in Giappone, e sia personaggi, riferimenti palesi e il fondamentale tripudio splatter della versione nipponica erano stati censurati, modificati per mancanza di diritti sul marchio in Occidente da parte di Sega.
Comunque, nel 1991 mi sfondai di Last Battle come solo feci quando scoprii la masturbazione, tentativo dopo tentativo, giorno dopo giorno, memorizzandone con lucidità ogni singolo elemento di gameplay, i tempismi giusti e gli spontanei, ma acerbi, tentativi di lirismo blasfemo di un giovane ragazzo prossimo all'irruenza incontrollata dell'ormone.
Sono legato indissolubilmente a questo videogioco della Sega e provo tanto amore nostalgico nell'evocarne il ricordo, ma la verità è che Last Battle è un giocaccio, ripetitivo e frustrante come pochi (ma quanto devi essere figlio della merda per ideare quei cazzo di stage labirintici pieni di quelle stramaledettissime accette rotanti di 'sta ceppa?), caruccio graficamente (lo sprite di Kenshiro è grosso e dettagliato) ma accompagnato da musiche anonime e fastidiose che gettano ulteriore benzina sul fuoco divampante della noia, vera protagonista di tutta l'esperienza.
Lascio alla memoria Last Battle, a quel preciso istante di consapevolezza di tanti anni fa, perché è lì che deve rimanere, solo lì.
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