Mystics in Bali (1981)
Oggi tocca ad una chicca incredibile, una produzione indonesiana che fa accapponare la pelle per la troppa emozione.
Ordunque, il Trashavvento prosegue!
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[film #104] [Trashavvento 2k22 #4]
Titolo originale: Leák
Regia: H. Tjut Djalil
Sceneggiatura: Putra Mada, Jimmy Atmaja
Nazione: Indonesia
Una scrittrice americana è alla ricerca di una mentore, a Bali, che possa insegnarle la magia nera Leák... Andrà malissimo.
Sulle prime, Mystics in Bali emana fortissime vibrazioni da film porno a bassissimo budget anni '80, e mentre attendi con impazienza che il protagonista, naturale come uno stitico cronico che avverte l'effetto del lassativo durante un colloquio di lavoro, sradichi la patta dei pantaloni dando inizio al movimento di bacino sexy, inizi a comprendere che no, non è tempo di sesso ma di trash, di quello genuino e spiazzante.
Ogni singolo elemento, dalla recitazione alla regia, è sbagliato, grossolano, amatoriale e delirante, un trip sensoriale andato a male di teste volanti (con tanto di spina dorsale e organi annessi) mangia feti, streghe dalla risata snervante nascoste dietro tristi cespugli, lo zio saggio che spara il raggio e un combattimento finale che mamma mia stavo morendo per il troppo ridere.
Ecco, Mystics in Bali tocca il cielo con un dito in quella manciata di sconclusionati minuti, concentrando la sua essenza in una deliziosa pralina di merda, pronta per essere degustata da tutti i malati di coprofagia cinematografica compulsiva.
Mistico!
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