Kairo (2001)

[film #146]

-info-
Titolo occidentale: Pulse
Regia: Kiyoshi Kurosawa
Sceneggiatura: Kiyoshi Kurosawa
Nazione: Giappone
Disponibile su MUBI

Una serie di suicidi, un sito web e depressione cosmica a palate.

Kairo è uno degli esempi più rappresentativi della grande potenza espressiva del cinema horror orientale degli anni 2000, diretto da un maestro del genere e tratto da l'omonimo romanzo scritto dal medesimo.

Quello che differenzia di netto l'opera di Kiyoshi Kurosawa dal resto dell'eccellente compagnia, si pensi a Ringu o Ju-On, è il densissimo sostrato filosofico ed allegorico del film: l'uomo vive affitto dalla solitudine e nemmeno nella morte può trovare conforto, perché l'aldilà esiste ed è un perpetuarsi degli stessi identici tormenti, ma in eterno.

Nell'ellissi esistenziale del regista giapponese, i fantasmi tornano per cercare un conforto che mai troveranno, perché è dalla vita che hanno contratto la maledizione senza fine che li piaga, ed ogni mezzo tecnologico (in questo caso un imberbe Internet) amplifica ulteriormente quell'ineluttabile distanza che impedisce la piena connessione con l'altro, pur promettendola.

Kairo offre grandi momenti di puro terrore (la scena della camminata verso il divano andrebbe studiata nelle scuole), raffinati nella forma, mai volgari e con un utilizzo magistrale della colonna sonora, ma è nell'assoluta perentorietà del sua visione pessimistica che schiaccia la mente in un antro di muto sconforto.

Un capolavoro, denso come fango.

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