Crimes of the Future (2022)

[film #158]

{David Cronenberg #23/23}

-info-

Regia: David Cronenberg

Sceneggiatura: David Cronenberg

Nazione: Francia, Canada, Inghilterra, Grecia.

In un futuro prossimo, l'uomo ha iniziato a subire delle mutazioni biologiche, tra cui la scomparsa quasi totale del dolore e delle infezioni.

Ha ottant'anni David Cronenberg, eppure la sua poetica è ancora così libera, fresca, personale ed unica da risultare enormemente più stimolante di tante produzioni moderne messe insieme, realizzate da presunti ed osannati giovani geniacci della settima arte.

Crimes of the Future è il testamento body-horror del maestro canadese, un'opera così stratificata e densa da correre facilmente il rischio di cadere nella trappola della sovrainterpretazione: a Saul crescono nuovi organi dalla funzione ignota, "tumori" che la compagna Caprice prima tatua internamente e poi esporta chirurgicamente, in delle performance artistiche pubbliche di notevole successo.

Mutazione come creazione, operazione come installazione artistica, chirurgia come nuovo sesso, mentre il mondo attorno è sempre più fatiscente, marcio, corrotto, con l'essere umano pronto ad evolversi in modo tale d'adattarsi al futuro tecnologico da esso stesso creato, consumatore dei propri rifiuti e biologicamente in divenire.

Non mi soffermerò sull'eccellente cast, né sulla bellissima colonna sonora del compagno di merende Howard Shore, così come eviterò d'elogiare con foga l'atmosfera sensualmente disturbante della pellicola, perché Crimes of the Future va visto a prescindere, perché di David Cronenberg ce ne sono pochi e sono sempre più vecchi, perché film così fuori dal coro non possono che ampliare le vedute, facendo maturare ed evolvere il pensiero.

Potrei andare avanti ancora, parlando della riflessione su arte ed artista o sul chiaro messaggio d'accettazione di se stessi e del proprio corpo, ma lascio a chi lo vedrà il gusto di scervellarsi come meglio crede.

Cronenberg, ancora una volta, avanti nel tempo.

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∆REGISTI1-23/23