Dune (2021)

[film #154]

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Titolo originale: Dune: Part One

Regia: Denis Villeneuve

Sceneggiatura: Denis Villeneuve, Eric Roth, Jon Spaihts

Nazione: USA, Canada

Disponibile su Netflix

Siccome sono un tipo che ama stare sempre sul pezzo, ho finalmente guardato il nuovo adattamento cinematografico di Dune.

Se ho scoperto le meraviglie del fantasy grazie al Signore degli Anelli, è stato Dune a farmi perdere la verginità nella letteratura fantascientifica seria, svelandone con suadente coinvolgimento le conturbanti bellezze.

Sul capolavoro di sua santità Frank Herbert è inutile aggiungere altre parole d'elogio, e se si può solo fantasticare su cosa ne sarebbe venuto fuori dal sogno infranto di Alejandro Jodorowsky, la metamorfosi filmica della materia originale attuata dal quel genio folle di David Lynch è un film a cui è difficile non muovere critiche, pur con tutto l'amore possibile verso il regista statunitense.

Il "problema" di girare Dune sta tutto in Dune romanzo, con i suoi continui monologhi interiori, con il suo desertico misticismo, con la sua propensione naturale all'ascetismo spirituale, con l'enorme bagaglio scientifico stipato all'interno delle pagine, con i densi intrighi politici, con l'estrema plausibilità del suo mondo immaginario, con il potentissimo e fondamentale messaggio/monito ecologista.

Denis Villeneuve è consapevole della diversità di linguaggio tra le due arti e taglia la testa al toro di netto, rinunciando (sia lodato il cielo) quasi interamente a prolisse voci fuori campo e pallosissimi spiegoni, pompando di brutto su immagini di una beltà evocativa da urlo, su un sound design fuori di melone e su bravi interpreti, riuscendo a tradurre con rispetto il nocciolo fondante dell'opera di Frank Herbert.

Nonostante la narrazione visiva posata e la scarsità dei dialoghi, Dune non annoia mai ed incanta con eleganza, al punto tale da giungere alla fine delle due ore e mezza di visione con la bramosia di volerne almeno altrettanto.

Posso ritenermi molto soddisfatto e sinceramente in scimmia brutta per la futura conclusione, fiducioso e con lo sguardo sereno rivolto verso il futuro pieno di spezia/melange per tutti.

Adesso, per il sottoscritto, riparte la chiusa dura sull'opera cartacea, perché è giusto assecondare le proprie fissazioni... sempre.

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