La decima vittima (1965)

[film #163]

-info-
Regia: Elio Petri
Sceneggiatura: Elio Petri, Giorgio Salvioni, Tonino Guerra, Ernesto Gastaldi, Ennio Flaiano
Nazione: Italia

Adattamento del romanzo La settima vittima di Robert Sheckley del 1953.

Venticinque anni prima del Battle Royale di Kinji Fukasaku ed a trentasette anni da quella ciofeca immonda (mi piace un po' esagerare, eh...) di Hunger Games di Gary Ross, ed escludendo dal discorso il ben più vecchio materiale letterario di partenza, spetta ad un grandioso regista italiano immaginare una società che ha eliminato la guerra e la violenza permettendo la caccia a l'uomo, con tanto di premi, fama e gloria per i vincitori.

Elio Petri, con la solita eleganza estetica, mette in scena una distopica, grottesca e satirica involuzione sociale che, in nome della sicurezza comune, spettacolarizza la morte, strumentalizza la violenza, appiattisce la cultura (fumetti supereroistici di dubbio gusto valutati come opere d'arte) e ingabbia l'essere umano in una prigione di bisogni effimeri che ne avvizziscono l'essenza, ne mortificano gli ideali e ne depotenziano l'insoddisfazione.

Convince Marcello Mastroianni, ossigenato ed indolente, stordisce Ursula Andress, formosa e subdola, e la presa in giro tiene botta per quasi tutto il film, concludendosi frettolosamente in un finale consolatorio che lascia proprio l'amaro in bocca, assolutamente inferiore ed estraneo all'edulcorato circo dell'assurdo imbastito sino a quel momento.

Con La decima vittima si può gustare un Elio Petri leggermente diverso da quello conosciuto, apprezzato e stimato, un regista i cui lavori valgono sempre la pena di essere guardati, sempre.

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