Pity (2018)

[film #202]

-info-
Titolo originale: Οίκτος
Regia: Babis Makridis
Sceneggiatura: Babis Makridis, Efthymis Filippou
Nazione: Grecia, Polonia
Durata: 97 minuti

La quotidianità di un avvocato, padre e marito di una donna in coma.

Una delle cose più eccitanti accadute al mondo del cinema di qualità contemporaneo è l'ondata, ormai più che decennale, di pellicole d'assoluto pregio giunte dalla Grecia, con artisti come Yorgos Lanthimos a portare avanti un modo di filmare la miseria umana che lascia spesso storditi.

Lo storico braccio destro del regista ateniese Efthymis Filippou, che con il nostro ha scritto innumerevoli sceneggiature, affianca amorevolmente Babis Makridis nella stesura di Pity, utilizzando un diverso registro per raccontare il solito abisso oscuro e confuso in cui sguazzano le emozioni più comuni a tutti noi.

L'apatico e indecifrabile protagonista di Pity si nutre di compatimento perché, in un mondo che ci vede invisibili e soli, il modo più diretto di percepire l'empatia dei nostri simili è attraverso il vittimismo, in una spirale senza vie di fuga dov'è la tristezza stessa a dare un senso allo scorrere sempre uguale delle giornate.

L'improvvisa privazione del pietismo altrui porta il protagonista ad una crisi d'astinenza in caduta incontrollata verso l'orrore, un bramare egoistico e compulsivo che non promette nulla di buono e mantiene tragedia certa.

Babis Makridis filma con elegante distacco e ricercata freddezza una commedia nera che fa sorridere mentre gela il sangue nelle vene, schiaffeggiando lo spettatore con scene in cui deflagra una violenza psicologica inaudita, orribilmente umana e per questo familiare.

Pity è un film potente ed irriverente dall'incedere soffocante, uno sguardo beffardo e grottesco sulla creatura più contraddittoria di questo pianeta, e forse dell'intero universo.

Bellissimo.

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