Kong: Skull Island (2017)

[film #235]

{MonsterVerse #2}

-info-

Regia: Jordan Vogt-Roberts

Sceneggiatura: Max Borenstein, Derek Connolly, Dan Gilroy

Nazione: USA

Durata: 118 minuti

Disponibile su: Netflix

Secondo appuntamento con il MonsterVerse di Warner Bros e Legendary Pictures, ennesimo reboot del buon vecchio King Kong a seguire il discreto film del 2014 con protagonista il compagno di calamità Godzilla, l'americano però.

Non si vive di soli film disturbanti/inquietanti/deprimenti/d'essai e, quando sono nei miei giorni "no", preferisco essere un quarantenne semplice: datemi un mostrone incazzato di brutto che spacca tutto e Samuel L. Jackson in modalità "capitano Achab" e mi vedrete sorridere soddisfatto al termine della serata cinematografica.

Kong: Skull Island è un film fotocopia di quelli fatti da Marvel Studios, con creature molto grosse al posto di tizi strani con i superpoteri, e la formula alla base non cambia di una virgola: scene action esagerate (alcune sono proprio da paura), effetti speciali e computer grafica a palla di cannone, fotografia di routine dai colori super pompati (in 4K sono miele per gli occhi), personaggi bidimensionali che agiscono alla cazzo di cane (il sacrificio inutile di uno di loro mi ha schiantato per le risate), il duo comico che non fa ridere e buoni sentimenti un tanto al chilo, per due ore d'intrattenimento per famiglie utile a rompere il silenzio che c'è dentro ognuno di noi, a nascondere il richiamo inconfondibile della tomba, il lamento dell'oblio, la certezza di una morte da stronzi e tutte quelle belle cose lì che ci fanno imprecare fortissimo quando la sveglia suona, ogni santo giorno.

Caciarone, stupidotto e spettacolare, niente di più e niente di meno, e va bene così.

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