Men (2022)
[film #332]
-info-
Regia: Alex Garland
Sceneggiatura: Alex Garland
Nazione: Inghilterra
Durata: 100 minuti
In seguito ad un violento litigio che sfocia nel suicidio del marito, una donna decide di combattere il proprio senso di colpa isolandosi in un paesino nella campagna inglese, un bucolico angolo di mondo che si trasforma velocemente in un incubo terrorizzante.
Che Alex Garland abbia un talento fuori dal comune è cosa assodata, ma ai due film precedenti (Ex Machina e Annientamento) del regista inglese mancava, a mio avviso, quel qualcosa in più che potesse trasformarli da buoni film a piccoli gioielli.
Con Men il processo d'evoluzione si è finalmente concretizzato in una pellicola compiuta, un'opera coraggiosa e personale, totalmente anti-commerciale nel suo simbolismo spinto e decisa nell'affidare il proprio messaggio alla potenza delle immagini più che alle parole.
La protagonista è l'ennesima vittima della violenza maschile fisica, psicologica ed emotiva, un annichilimento di genere perpetuato in millenni di cultura e religione tossica che hanno impiantato il seme della misoginia nell'essenza stessa dell'uomo (il finale è emblematico nel ribadire con prepotenza il concetto), dalle origini del folclore ai divani dei salotti moderni, in circolo perpetuo dal cervello alle palle.
Elegante e disturbante, tra allegoria e folk horror, Men non nasconde la propria ricercata presunzione intellettuale e pretende un pubblico che abbia voglia di riflettere, analizzare e trarre conclusioni personali, ma il "sacrificio" richiesto viene ricompensato da un'esperienza intensa, significativa ed esteticamente eccezionale.
Un film pregevole e il migliore di Alex Garland, quello che lascia ben sperare per un futuro artistico radioso, pur se poco remunerativo.
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