Hinterland (1982)

[romanzi e racconti #180]
{William Gibson #6}

-info- 
Titolo originale: Hinterlands
Autore: William Gibson
Nazione: Canada, USA
Traduzione: Delio Zinoni
Volume: La notte che bruciammo Chrome (2012)
Editore: Mondadori
Tipologia: racconto

Trama
Durante un viaggio verso Marte, un'astronauta sovietica attraversa involontariamente un wormhole e riappare due anni dopo, completamente annichilita e catatonica, stringendo in una mano una conchiglia d'origine aliena che permette la nascita di nuovi studi e scoperte scientifiche rivoluzionarie. In seguito a questo evento, l'umanità allestisce una stazione spaziale nei pressi dell'anomalia, zona di raccolta adibita all'organizzazione delle mortali spedizioni verso l'ignoto "punto di scambio" che si cela dietro lo spaventoso passaggio intergalattico.

Leggendo "Hinterland" è inevitabile non inveire contro il creato per la brevità del racconto, una dose lilipuziana d'eccezionale trip fantastico che crea bruciante bramosia, perché questa storia di contatto tra umani e una (o più) civiltà aliene, dove solo un dieci per cento dei viaggiatori torna indietro vivo, portando con sé qualche reperto ma compromettendo irrimediabilmente la propria sanità mentale e fisica, meritava il respiro e la portata di un romanzo, opera presunta che avrebbe certamente scavato un solco profondo nella letteratura fantascientifica.

Rammarico a parte, "Hinterland" ha un fascino e una potenza visionaria fuori scala anche così com'è stato pubblicato, ed è un reato grave farselo scappare.

Incredibile.

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