Binary Domain (2012) [REPOST]

Yakuza Studio | PlayStation 3

Post di Michele Ricci.

Con un curriculum alle spalle come quello del buon Toshihiro Nagoshi (qualche esempio? Virtua Racing, Super Monkey Ball, F-Zero GX e la serie di Yakuza), ogni nuova produzione del designer nipponico merita tutte le attenzioni del caso.

L'annuncio di Binary Domain ha suscitato in me non poco interesse, grazie all'affascinante setting fantascientifico (non propriamente originale, a dirla tutta) unito a meccaniche da third person shooter imbastardite con sprazzi ruolistici (nell'interazione con i membri del proprio party). Questi due elementi, che hanno dimostrato in passato (leggasi la saga di Mass Effect ed il sottovalutato Alpha Protocol) di saper convivere in discreta armonia, sono il cardine del gioco sviluppato dallo Yakuza Studio.

Il titolo Sega si presenta convincente per quanto riguarda il versante artistico, con un'ottima riuscita di ambienti, personaggi e nemicaglia assortita, zoppicando in maniera imbarazzante sul mero comparto tecnico (nella versione PlayStation 3, durante lo scontro con il mega robot-ragno del primo livello, il frame rate è precipitato a picco, rendendo l'intera battaglia quasi ingiocabile). Queste pesanti magagne tecniche non compromettono tuttavia quella che risulta essere una storia eccellente e coinvolgente, ricca di personaggi tamarri ma costruiti e sceneggiati con gusto, che accompagnano il giocatore attraverso situazioni ludiche frenetiche ed avvincenti, dove anche il coordinamento della squadra risulta rilevante al fine della riuscita della missione, a patto di giocare il titolo ad un livello di difficoltà appropriato.

Partendo dalle basi di un Gears of War qualsiasi, Binary Domain riesce a ritagliarsi il proprio spazio vitale, diversificando e variando la propria offerta giocosa senza ripetersi e mantenendo sempre un ritmo serrato ed incessante.

Un gioco per tutti gli amanti dello Sci-Fi, che non si prende mai troppo sul serio e che diverte dall'inizio alla fine, lasciando quella piacevole voglia di ricominciare una nuova partita.


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