Il Continuum di Gernsback (1981)
[romanzi e racconti #169]
-info-
Titolo originale: The Gernsback Continuum
Autore: William Gibson
Nazione: Canada, USA
Traduzione: Delio Zinoni
Volume: La notte che bruciammo Chrome (2012)
Editore: Mondadori
Tipologia: racconto
• Trama
«Quello di cui mi stava parlando erano quei pezzi di architettura futuristica degli anni Venti e Trenta che si incontrano ogni giorno nelle città americane senza accorgersene: le pensiline dei cinema con nervature che irradiano una misteriosa energia, i negozi con la facciata di alluminio scanalato, le sedie di tubo cromato che raccolgono la polvere negli androni degli alberghi di terza categoria. Lei vedeva queste cose come segmenti isolati di un mondo di sogno abbandonati in un presente indifferente; voleva che li fotografassi per lei.»
Parzialmente influenzato dalle atmosfere psicotiche care a Philip K. Dick, William Gibson da forma ad un incubo Art Déco/Steampunk che è sia omaggio che riflessione dell'immaginario fantascientifico americano in piena Golden Era, quello plasmato soprattutto dall'Hugo Gernsback del titolo (autore, inventore, ideatore della leggendaria rivista Amazing Stories e personaggio a cui è dedicato l'ambito premio letterario Hugo), estensione immaginaria di un "sogno reale", quello americano appunto, ormai fallito, irrealizzabile, irraggiungibile.
"Il Continuum di Gernsback" è un piccolo racconto, nostalgico e amaro, che ho apprezzato molto.
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